Il progetto, iniziato nei primi mesi del 2020, ha come obiettivo la riduzione della povertà e il miglioramento del livello di vita delle fasce più disagiate della comunità di Djidja, nel dipartimento di Zou, Repubblica del Benin.
Il Benin è uno dei paesi più poveri del mondo: più del 30% della sua popolazione vive al di sotto della soglia di povertà e secondo l’Indice di Sviluppo Umano delle Nazioni Unite, un terzo di essa vive con meno di 1,25 dollari al giorno.
Partendo dalla premessa che gli studi dimostrano che l'agroalimentare è uno dei fattori chiave per lo sviluppo umano e che l'autosufficienza alimentare rimane il fondamento del benessere della persona umana, si vogliono promuovere attività di sviluppo agricolo che coinvolgano direttamente anziani e donne (le fasce più marginali della società).
Il progetto consiste nella realizzazione di un frutteto e di un orto che produrranno frutta e verdura (principalmente papaya, agrumi, avocado, banani, guaiave, mango, cocco, lattuga, cavoli, cetrioli, carote, fagiolini, peperoni, pomodori, cipolle e angurie) inizialmente destinate all’autoconsumo. In un secondo tempo (dopo circa 7 anni necessari perché la produzione diventi sufficiente) si realizzerà una prima trasformazione agro-alimentare.
Sia frutteto che orto beneficeranno della costruzione di un pozzo che fornirà acqua necessaria alle colture.