Seconda puntata "Perchè WaSH: Water, Waste, Sanitation and Hygiene?"

Per la rubrica “WaSh in School 36 - Acqua sicura a scuola”: Perché WaSH (Water, Waste, Sanitation and Hygiene)?
L’acqua, la sanitation (intesa come fornitura di strutture e servizi di fognature) e l’igiene, rappresentano il punto cardine dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 6 dell’Agenda 2030: “Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie”.
In particolare con la dicitura “servizi WaSH” si intende l’insieme dei servizi atti a ridurre l’esposizione delle persone alle malattie: comprendono sia comportamenti individuali sia adeguamenti delle strutture che contribuiscono, insieme, a formare un ambiente igienico sicuro.


La gestione sicura dei servizi WaSH è ancora poco diffusa nelle zone più povere del mondo. Basti pensare che i Paesi ad alto reddito trattano, in media, il 70% delle acque reflue che generano. La media si abbassa a 38% nei Paesi a medio-alto reddito e al 28% nei Paesi a medio-basso reddito. Nei Paesi a basso reddito, solo l’8% è sottoposto a un qualche tipo di trattamento. Questa stima conferma la tendenza che a livello mondiale l’80% delle acque reflue viene rilasciata senza essere minimamente trattata (UN, 2017).
I termini "universale" e "per tutti" insiti nell'obiettivo 6 sottolineano la necessità di estendere il monitoraggio WaSH e richiedono un'attenzione particolare all’esigenza di persone vulnerabili tra le quali rientrano senz’altro donne e bambini in età scolare.

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